“Quando un fatto interiore non viene reso cosciente,
si produce fuori, come destino.”
(Carl Gustav Jung)
LA PSICOGENALOGIA JUNGHIANA
La psicogenealogia è un metodo di indagine e analisi della storia familiare per comprendere e « dare un senso » alle ripetizioni di date ed eventi che coinvolgono i discendenti contro la loro volontà.
Incidenti, matrimoni infelici, segreti, difficoltà economiche, possono essere in rapporto a qualche cosa nel passato degli antenati che non è stato risolto e che si manifesta nella vita dei discendenti fino a che qualcuno riesce a fare degli atti simbolici per poter fermare le ripetizioni negative.
Lo strumento principale di analisi e comprensione delle ripetizioni familiari è l’albero psicogenealogico o genosociogramma, un albero genealogico commentato nel quale la persona disegna se stessa e i membri della famiglia secondo una simbologia precisa che è quella del genogramma di Murray Bowen.
Un cerchio per le donne, un quadrato per gli uomini e un triangolo per gli aborti volontari o spontanei. I simboli si collegano tra di loro in modo diverso se sono figli, coppia, fratelli o genitori. Accanto a ogni simbolo si scrive nome, data e luogo di nascita e un sunto della storia di ogni membro della famiglia.
Alla fine si ottiene un grande disegno raccontato della vita familiare che ci permette di formulare delle ipotesi sulla ragione del ripetersi compulsivo di eventi simili nelle generazioni. Sono necessarie le date di nascita, morte ed eventualmente altre date (matrimoni, emigrazioni, incidenti, ecc.) di almeno tre generazioni (la persona, i genitori e i nonni) e anche tutto quello che viene raccontato sulla loro storia.
Secondo (la psicogenealogia), i traumi, i segreti, i conflitti vissuti in modo drammatico possono condizionare, per trasmissione transgenerazionale, i discendenti che possono diventare portatori di disturbi e malattie come di comportamenti strani e inesplicabili. La presa di coscienza di queste trasmissioni aiuta a renderle “visibili” e a liberarsene.”
Vederle e prenderne coscienza, aiuta a mettere una distanza tra se e l’oggetto della propria sofferenza e questo permette di mettere all’esterno quello che era interno, cioè a fare uscire ciò che, restando all’interno della psiche, diventa ragione di disturbi e difficoltà e, in alcuni casi, addirittura di patologie inspiegabili.
Gli obiettivi della psicogenealogia sono:
“Parlare della propria vita e mostrare chiaramente la storia della famiglia attuale e della famiglia di origine mettendo in evidenza le relazioni tra le diverse persone che la compongono(…) Situarsi in una prospettiva transgenerazionale e mettersi alla ricerca delle proprie radici e della propria identità;
Mettere in evidenza i processi di trasmissione transgenerazionale e i fenomeni di ripetizione(…)
Capire gli effetti di un lutto non risolto, dei non-detti, comprendere una situazione come quella del bambino di sostituzione(…) Mettere in evidenza anche i diversi ruoli famigliari e le regole che li sottintendono per capire le modalità transazionali in gioco nella famiglia.”
(A. A. Schützenberger, Aïe, mes Aïeux).
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